Tutela giuridica di brevetti e invenzioni: assistenza legale della proprietà intellettuale

La proprietà intellettuale e i brevetti
Il diritto della proprietà intellettuale offre soluzioni su come tutelare la capacità inventiva da parte dell'ideatore della stessa, nei confronti di possibili utilizzi futuri e dei terzi. La disciplina della proprietà intellettuale rappresenta lo strumento tecnico che, da un lato, consente e regola la divulgazione, e dall'altro, offre all'inventore un riconoscimento legale per i rischi e i costi sostenuti. Essa si riferisce a beni intangibili e immateriali, a cui sono associabili diversi valori economici ed oggetti .
Rientrano nella nozione classica di proprietà intellettuale:
- i diritti di proprietà industriale, che comprendono i brevetti per invenzione industriale e i marchi;
- i diritti provenienti da attività intellettuali come il know-how, i disegni e i modelli.

La gran parte degli Stati riconosce e protegge i diritti connessi ai titolari della proprietà intellettuale che, generalmente, si traducono in varie forme di protezione legale contro i contraffattori e gli imitatori.
La tutela della proprietà intellettuale è assicurata a livello nazionale ed internazionale da numerose convenzioni e trattati, capostipite dei quali è la “Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale”, risalente al 1883.
Vediamo, qui di seguito, brevi cenni sulla disciplina richiamata.

Che cos'è un'invenzione?
Viene definita invenzione la soluzione, nuova ed originale, di un problema tecnico che possa avere applicazione in campo industriale e che apporti un progresso rispetto alla tecnica e alle cognizioni preesistenti. L'invenzione è qualcosa che non c'era e, pertanto, non è una scoperta, che concettualmente è identificabile come il rinvenimento di qualcosa già esistente in natura.
Sul sito dell'Ufficio Brevetti Europeo sono presenti spunti importanti all'indirizzo degli aspiranti inventori con suggerimenti da considerare attentamente prima di procedere con la richiesta di brevetto. Per prima cosa, l'idea deve essere nuova, e pertanto va mantenuta segreta fino al deposito della domanda. Inoltre, l'invenzione deve considerare interamente il problema da risolvere, non deve essere più complessa del problema stesso e deve essere attrattiva per il mercato.

Perché proteggere un'invenzione?
I motivi che devono spingere alla tutela delle invenzioni sono molteplici, alcuni più indicati per il mondo industriale, ma altri sicuramente validi anche per gli enti pubblici e i singoli soggetti che fanno ricerca.
In linea di principio, infatti, proteggere un'invenzione, acquisendo un diritto di esclusiva sull'idea, tutela gli investimenti fatti ed incoraggia quindi l'applicazione concreta e la diffusione sul mercato: a questo riguardo, gli enti di ricerca pubblici, sebbene non sfruttino direttamente i prodotti delle loro ricerche, possono supportare operazioni di trasferimento di innovazione alle imprese, le quali si occuperanno dello sfruttamento commerciale, remunerando gli enti per il loro contributo inventivo.

Come si protegge un'invenzione?
Sostanzialmente sono due i modi per proteggere un'idea: il segreto o la brevettazione. Per il segreto, le procedure sono a “discrezione” del titolare della conoscenza e risulta più complessa la tutela in caso di contraffazione: se si verifica una divulgazione, la conoscenza è utilizzabile dai terzi che, senza alcuna violazione sanzionabile delle procedure di segretezza, abbiano ricevuto informazioni.
Con il deposito di una domanda di brevetto, invece, si è legalmente protetti dal giorno effettivo di deposito, indipendentemente dalla successiva conoscenza da parte di terzi della soluzione brevettata.

Definizione di brevetto
Un brevetto è un contratto tra il richiedente e lo Stato nel quale il richiedente si impegna a mettere l'invenzione a disposizione del pubblico dopo un congruo periodo di tempo, mentre lo Stato gli concede un diritto di esclusiva per lo sfruttamento dell'invenzione.
Concretamente il brevetto è un documento tecnico-legale costituito da una relazione tecnica contenente una descrizione dettagliata dell'invenzione e da rivendicazioni che definiscono gli aspetti dell'invenzione per i quali si richiede protezione.
La protezione legale derivante da brevetto è soggetta a limiti temporali (20 anni per il brevetto industriale, che possono essere portati a 25 solo per i brevetti in campo farmaceutico) e geografici (la tutela è limitata alla/e nazione/i in cui si è depositata la domanda).

Quali sono i requisiti che debbono essere soddisfatti per poter ottenere la concessione di un brevetto?
In tutti i sistemi internazionali i requisiti essenziali di brevettabilità di un'invenzione sono:
La novità: un'invenzione è considerata nuova se non è compresa nello stato della tecnica (art. 14 l.i.). Da questo si deduce che è nuovo tutto ciò che non è stato in alcun modo divulgato. La novità è un concetto assoluto e oggettivo e pertanto è un dato che può essere, entro certi limiti, accertato. È buona norma fare un'attenta ricerca di anteriorità (prior art) prima di depositare una domanda di brevetto.
L'attività inventiva: un'invenzione soddisfa tale requisito se, per una persona esperta del ramo, essa non risulta in modo evidente dallo stato della tecnica (art. 16 l.i.). Questo requisito è conosciuto anche con il termine di non ovvietà. A differenza della novità, l'attività inventiva è un requisito soggettivo ed interpretabile secondo il punto di vista degli esaminatori delle domande di brevetto. Per questo motivo le contestazioni sull'attività inventiva possono essere in genere più facilmente superate di quelle riguardanti la novità.
L'industrialità: un'invenzione è considerata atta ad avere un'applicazione industriale se il suo oggetto può essere fabbricato o utilizzato in qualsiasi genere d'industria, compresa quella agricola (art. 17 l.i.).
La sufficiente descrizione: nel testo del brevetto, l'invenzione deve essere descritta in modo tale da consentire ad altri di riprodurla. È interessante segnalare che per la legge americana si è obbligati a descrivere il “best mode”, cioè il miglior modo possibile per attuare l'invenzione.

Che cosa non si può brevettare?
Probabilmente per non porre limiti alla creatività degli inventori non si trova mai un elenco di cosa sia possibile brevettare, mentre in tutte le nazioni esistono liste di cose (più o meno comuni) che non possono costituire oggetto di brevettazione.
In Italia (e in Europa) non si possono brevettare:
- le scoperte;
- le teorie e i metodi matematici;
- i piani, i metodi per attività intellettuali, commerciali e per gioco;
- i software (in quanto tali);
- la presentazione di informazioni;
- invenzioni contro l'ordine pubblico;
- le razze animali e vegetali (che si possono tutelare in altro modo);
- inoltre in Europa, a differenza degli USA, non sono brevettabili i metodi per il trattamento chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale.

Come e dove depositare la domanda di brevetto
Per un inventore italiano è possibile depositare la prima domanda di brevetto (domanda prioritaria) sia in Italia, all'Ufficio Brevetti e Marchi, sia all'estero. La domanda prioritaria, che se non estesa all'estero condurrà ad un brevetto valido solamente nel paese in cui è stata depositata, è così definita in quanto la sua data di deposito (data di priorità) potrà essere rivendicata in successive domande depositate all'estero.
- Il diritto di priorità
La Convenzione di Parigi ha stabilito che chi abbia depositato per la prima volta una domanda di brevetto in uno Stato della Convenzione ha un anno di tempo per depositare domande corrispondenti in altri Stati e gli effetti di tali domande, per quello che riguarda la divulgazione ed anticipazione di altri brevetti, partono dalla data di deposito della prima domanda (Priorità). In pratica grazie a questa convenzione si hanno 12 mesi di tempo dalla data del primo deposito per depositare all'estero le domande corrispondenti.
- Brevetto italiano
Ad oggi in Italia l'ufficio Brevetti e Marchi non effettua un esame di anteriorità della domanda di brevetto. Si deduce quindi che una domanda di brevetto e un successivo brevetto concesso italiano siano “deboli” in quanto in caso di contenzioso l'esame avverrà in tribunale e pertanto fino ad allora non si ha alcun qualificato elemento a difesa della validità del proprio brevetto.
È in corso una profonda revisione della normativa che è volta ad armonizzare la disciplina nazionale con quella vigente negli altri paesi e a introdurre l'analisi di anteriorità svolta attraverso l'Ufficio Brevetti Europeo.
- Brevetto europeo
Fino agli inizi degli anni '70 la domanda prioritaria veniva estesa paese per paese, mediante singoli depositi nazionali. Da allora, grazie alla Convenzione sul brevetto europeo (oggi comprensiva di 30, più altri 5 Stati a statuto speciale), nella quasi totalità dei casi, l'estensione avviene depositando un'unica domanda presso l'Ufficio Brevetti Europeo, il quale dopo il superamento di un attento esame, concede un brevetto europeo che però ad oggi non ha validità sovranazionale e deve essere nuovamente convalidato nei diversi paesi europei nei quali si desidera avere protezione.
A 6/8 mesi dal deposito di una domanda di brevetto europeo il titolare della domanda di brevetto riceverà un "Rapporto di ricerca", cioè una segnalazione di documenti anteriori ricollegabili all'oggetto della domanda di brevetto e che possono essere lesivi della novità e dell'attività inventiva, accompagnato da una "Opinione preliminare". Tali documenti sono utili strumenti per capire la “bontà” dell'invenzione con sufficiente anticipo per prepararsi alla fase di esame della domanda di brevetto, durante la quale i titolari dovranno rispondere a eventuali opposizioni e richieste presentate dall'esaminatore.
- Peculiarità del Brevetto americano
Nel sistema americano vige il principio del “first to invent” e non “first to file”: è cioè sufficiente dimostrare di essere arrivati per primi ad un invenzione (anche se è stata depositata da altri) per averne riconosciuta la paternità, contrariamente agli altri sistemi brevettali dove chi prima deposita la domanda di brevetto acquisisce il diritto di monopolio. Inoltre, in caso di predivulgazione talvolta si può ricorrere al deposito di una domanda di brevetto americana: infatti negli USA è consentito depositare una domanda entro un anno dall'avvenuta divulgazione (grace period). Resta inteso però che tale domanda non potrà essere estesa in altre nazioni. Infine, negli USA il diritto al deposito spetta all'inventore, anche se dipendente di impresa privata, che provvederà poi a trasferire il diritto al datore di lavoro, generalmente per una cifra simbolica.

La fase di valorizzazione
Il deposito della domanda di brevetto deve essere considerato un punto di partenza. Una volta che l'invenzione è protetta, sarà quindi cura dell'inventore cogliere tutte le opportunità a disposizione per promuovere l'idea.
In tutte queste fasi, come nelle successive, è assolutamente indispensabile la collaborazione tra gli inventori e le figure di riferimento denominate “business developer”, necessarie per rappresentare in maniera idonea il valore del brevetto, soprattutto ai potenziali investitori e /o acquirenti. Inoltre è importante, anche dopo l'avvenuta pubblicazione della domanda di brevetto, firmare un accordo di segretezza con ogni terzo interessato ad acquisire informazioni sul brevetto.
La tutela giuridica di questi beni è assicurata da una pluralità di norme civili, penali, amministrative. Una parte importante del lavoro dello Studio consiste nel suggerire al cliente la tutela migliore da invocare per proteggere i suoi beni di proprietà
Dai marchi alle invenzioni, dai modelli fino al design, lo Studio Legale Monticelli si occupa di garantire ai propri clienti la tutela legale di ogni bene immateriale. Lo Studio, infatti, è specializzato in consulenze tecniche e legali per la tutela della proprietà intellettuale e industriale. Al giorno d'oggi, infatti, è sempre più importante difendere le proprie opere e invenzioni dal loro uso non autorizzato e dalle imitazioni con l'aiuto di professionisti del settore.

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